Accogliere, accogliere, accogliere
Agosto, tempo di riposo e riflessione per noi soci del Comitato, per prepararci al rinnovato impegno di settembre.
In questo anno abbiamo lavorato molto sull’esigenza di accogliere: il concorso per le scuole, l’incontro coi ragazzi del Liceo Scientifico, gli incontri dei giovani del campo Shalom, soci e cittadini coi testimoni dell’accoglienza in Etiopia, Myanmar, Cambogia, Nepal ed ex-Jugoslavia,
Purtroppo , come temevamo, tutto si è concluso con l’espulsione di Miloudi, uomo buono ma fragile, espulsione repentina e quasi violenta, senza che un briciolo di possibile umanità illuminasse la giustizia.
Ora per noi accogliere vorrà dire creare per Miloudi un avvenire dignitoso e possibile a casa sua , come stavamo preparando prima che una legge troppo spesso dormiente ma in questo caso fulminea non ce l’avesse impedito.
Lo faremo perché questo deve essere il nostro modo di accogliere, cioè creando condizioni positive nei paesi d’origine, come abbiamo fatto col pozzo di Josephine in Nigeria, di Jean-Pierre e di Felix in Burkina-Faso e con le borse di studio nel nome di Annalena per operatori sanitari locali in Etiopia, Kenya, India, Zambia, Mozambico, Tanzania.
Questo per noi deve significare accogliere e l’autunno che verrà su questo deve vederci impegnati: una prima riflessione comune la potremo fare ritrovandoci tutti a S.Agostino nella prima domenica di settembre! Roberto
Siamo tutti “grandi” al Comitato
La stragrande maggioranza dei soci del Comitato ha raggiunto quella che viene chiamata la “terza età”.
Questi primi mesi dell’anno hanno visto la “partenza” di alcuni nostri volontari e la fatica del cammino di altri nell’affrontare seri problemi di salute.
Di recente ci ha lasciato Giovanni, l’ ”uomo dei sacchi bianchi”.
Da anni arrivava diritto, deciso, sorridente, reggendo sacchi di farmaci, che portava al reparto farmacia come dei vassoi di dolcetti.
Contenevano, quei sacchi bianchi, i medicinali che con costanza ritirava da ambulatori o da farmacie e che però erano diventati nel tempo sempre più leggeri, ma lui, pur brontolando, non mollava.
Li ho paragonati a dolcetti perché Giovanni era per noi anche l’amico del cioccolato e dei biscotti che in vari momenti dell’anno distribuiva generosamente in tutti i nostri reparti.
Tra tutti noi della “farmacia” aveva una profonda e fraterna amicizia con Gianfranco del quale riconosceva la professionalità, tanto che fulminava con gli occhi chiunque osasse contraddirlo, salvo poi criticarlo, sgridarlo apertamente, incalzarlo, per quella forte e salda amicizia che li univa.
Il suo lavoro come quello di chiunque si impegna per gli altri, ha lasciato un solco che sicuramente accoglierà altri semi, altre opere in questa vigna del Signore che è il Comitato.
Non ci è dato sapere né quando né dove, ma qualcuno ci sarà a raccogliere l’eredità di questi amici ai quali dobbiamo un sincero grazie.
Raffaella
Da: una lettera da una missione – Quelimane (Mozambico) – Pasqua 2016
Carissimi….. il pacco è arrivato veloce e in ottimo stato e vi ringrazio per la vostra generosa solidarietà….
Il pacco arrivato così bene mi ha fatto venire il desiderio di chiedervene altri, ma so che è costoso…. Chiederei anche se qualche volta poteste inviare qualche giochino, delle mutandine, tipo slip, per bambini. Come vorrei dare una mutandina ad ogni bimbo che viene al nostro cancello, aggrappato al collo della mamma; perdonatemi se non dovevo chiederlo. Vedete un po’. Va tutto bene!
E’ incominciata la stagione delle piogge. Che benedizione! Ma in certe zone sta piovendo poco e già la gente sa (quanta dignità e fede sui loro volti segnati da fatiche e stenti!) che il raccolto sarà magro.
La situazione politica è sempre più critica, incerta, disarmante. Da questi poveri impariamo ogni giorno la pazienza, il silenzio e una specie di lungimiranza, la capacità di saper guardare lontano con la certezza che Qualcuno, là dove la terra tocca il Cielo, vede tutto, sa tutto e provvede.
Questa Quaresima e questa Pasqua ci diano di immergerci sempre più nell’amore del Padre e nell’obbedienza al Figlio, per risorgere con Lui.
Un abbraccio. Maria Assunta – Agata Monaca
CAMPO SHALOM 2016
Può il Comitato diventare una palestra dove si allena il cuore? Un luogo dove anche i più giovani possano riuscire a scoprire il valore della gratuità, il dono del proprio tempo attraverso la fatica e il sudore?
Sì, è possibile, lo dimostra la terza settimana di giugno dove il Campo Shalom, giunto alla ottava edizione, ha portato ventiquattro giovanissimi, fra i 15 e i 17 anni, a vivere sette giorni all’insegna del Servizio, della Condivisione e del Confronto.
“Chi vuol fare il bene bussi alla porta; chi ama troverà la porta aperta” scrive Tagore, poeta indiano, primo premio Nobel per la letteratura non europeo. Questa frase è stata trascritta sul retro delle magliette di questi giovani volontari che durante il giorno hanno lavorato, divisi in quattro squadre, fra chi “usciva” a sgombrare le case, chi scopriva le attività e i reparti del Comitato e chi lavorava in cucina.
Sono una cinquantina i camion che in una sola settimana sono stati riempiti fra la fatica e l’allegria. Per tutti, infatti, i giorni del Campo Shalom portano una ventata fresca, frizzante.
I ragazzi danno tanto, attraverso i loro pensieri e il loro modo di porsi si instaura un rapporto importante, un confronto utile a tutte le persone adulte con cui si sono trovati a contatto e che hanno deciso di accostarsi a loro.
Così, durante il giorno hanno lavorato, recuperando il materiale non più utilizzato (mobilio, vestiti, oggettistica varia), rivenduto successivamente nei vari reparti del Comitato. In questo modo hanno compreso come il ricavato verrà poi utilizzato nei differenti progetti di sviluppo e cooperazione sostenuti dal Comitato all’estero o sul nostro territorio. Il senso del loro servizio lo hanno sentito e visto direttamente nelle serate di formazione e confronto svolte attraverso testimonianze dirette da diverse parti del mondo.
Per la prima volta, queste serate, intitolate “Non di solo pane”, sono state aperte a chiunque abbia voluto partecipare. Abbiamo ascoltato le ragazze di Apeiron che ci hanno raccontato la situazione del Nepal, facendoci accostare alla difficile condizione della donna in quei luoghi e raccontato anche della devastazione dovuta al terremoto dello scorso anno. Abbiamo parlato con Suor Monica e di come la pace si possa costruire partendo dalle mura di un asilo in Etiopia. Siamo entrati nell’attività di “laboratorio mondo” in Cambogia per comprendere l’importanza dello “sporcarsi le mani”.
Poi abbiamo avuto con noi direttamente dalla Birmania, Ma Lwin, una giovane donna che per la prima volta è uscita dal suo paese. È stata subito circondata dall’affetto dei ragazzi del Campo Shalom. Ma Lwin proviene dalla città di Pauk in delle zone più povere della Birmania e lì ha aperto una scuola di computer e inglese per bambini orfani.
Ma Lwin porta scritto nel palmo della mano il nome di suo fratello, un monaco buddista, U Gambira, che è stato uno dei leader della rivoluzione zafferano del 2007, zafferano come il colore delle tuniche dei monaci che sfidando in maniera non violenta il regime militare, hanno iniziato, organizzati in maniera audace e intelligente proprio da questo monaco, a sfilare per le strade delle città birmane cantando il Metta, un canto di benevolenza e pace che aiuta a liberarsi dalle ostilità interiori.
I monaci chiedevano democrazia e la liberazione di Aung San Suu Kyi. Lo hanno fatto passando, in maniera molto simbolica, di fronte ai militari con le ciotole delle offerte rovesciate. Questa protesta non violenta, un’autentica rivoluzione dello spirito, è stata fermata dall’esercito con il sangue di migliaia di questi religiosi ma è anche stata probabilmente la spallata definitiva alla dittatura, i monaci infatti non prendevano parte ad una manifestazione politica dai tempi della liberazione della Birmania dal colonialismo inglese.
U Gambira è tuttora agli arresti e tutta la sua famiglia ha pagato in maniera incredibile la scelta di combattere pacificamente contro la dittatura. Ma Lwin ha così testimoniato ai ragazzi cosa significhi lottare senza paura, nel segno della non-violenza e della pace interiore.
I ragazzi hanno anche sperimentato il basket in carrozzina, assieme all’associazione Whellchair basket Forlì hanno potuto fare più partite contro una squadra di disabili che chiaramente ha stravinto tutte le volte…
Il campo è stato concluso con il bellissimo spettacolo, di Marco Cortesi e Mara Moschini, “La scelta, e tu cosa avresti fatto”, un esempio concreto di teatro civile, un vero e proprio documentario in forma teatrale sulla guerra che ha flagellato la ex-Jugoslavia. Attraverso il racconto di tre storie vere gli attori hanno portato i trecento spettatori presenti a vivere la tragedia che ogni guerra porta ma anche la possibilità che ognuno ha nel proprio piccolo di scegliere di poter comunque decidere come spendere la propria vita, anche rischiandola.
Questo campo è un piccolo mattoncino che può aiutare questi ragazzi nel comprendere quali siano i valori veri della vita e di come tutto parta, molto semplicemente, dal proprio cuore.
Bisogna concludere ringraziando tutti i volontari, i cuochi, il Maestro Battistini per il restauro dei mobili, che hanno accompagnato in questa settimana i ragazzi.
Grazie e arrivederci al prossimo Campo!
Andrea Saletti
UNA FRASE DEL COMITATO (da un concetto di Annalena)
AIUTARE IL POVERO NON E’ DONARGLI CIO’ CHE NOI BUTTEREMMO VIA, MA CONDIVIDERE CON LUI TUTTO QUELLO CHE POSSEDIAMO.
Ultime decisioni del Consiglio Direttivo
Etiopia – Dr. Stefano Cenerini – elargiti € 6.500 per l’acquisto di farmaci in loco e per la formazione di infermiere e laboratoristi per il nuovo ospedale nella provincia del Dawro-Konta.
Burkina-Faso – Fada N’ Gourma – donati € 20.000 per l’ampliamento del laboratorio analisi del Centro medico Betania.
Burkina-Faso – aiuto al centro di accoglienza studentesse per l’ampliamento dei locali con la costruzione di 4 nuove camerette e il loro arredamento € 10.500
Senegal – Kaffrine – contributo di € 3.000 per l’invio di un container con materiale per il laboratorio di analisi.
Pakistan – Village 412 nella diocesi di Faisalabad – aiuto alla comunità rurale del villaggio per la costruzione di 15 casette, 45 servizi igienici e 50 pompe per acqua a mano – € 26.000
Colombia – S. Josè de Apartado – Operazione Colomba della associazione Papa Giovanni XXIII: contributo di € 15.000 alla Comunità di pace.
Etiopia – Bacho – borse di studio per la formazione di due giovani infermieri e del personale della clinica: € 16.000
Brasile – per la costituzione di una associazione che lotta contro le violenze sulle donne (ref. Don Primo Battistini): € 1.600
Sudan – a Emergency per l’acquisto di un mezzo per la sua attività di assistenza sanitaria ai pazienti – € 17.000
Albania – Scutari – contributo di € 3.000 per l’organizzazione di tre campi estivi per bambini, ragazzi e disabili (ref. Padre Luca Vitali)
Albania – Troshan-Lezhe – pagamento di € 3.800 per l’acquisto di un trasformatore per la comunità – (ref. Suore del Verbo Incarnato)
Myanmar (ex Birmania) – Kaiat – elargito contributo di 8.000 euro per la formazione professionale degli insegnanti e il recupero scolastico di ragazzi poveri.
Camerun – alla fondazione Bethleem De Mouda, per il risanamento di aule, l’assistenza, accoglienza e scolarizzazione di 60 bambini sordi e per la formazione di 10 insegnanti: € 18.027 (ref. Sorella Rosa Manganiello)
Brasile – Centro Mamma Pasquina – per apparecchiature ginecologiche per la diagnosi e l’assistenza: € 7.000 (ref. Suor Antonietta Negretto)
Sono stati inoltre elargiti a: Unitalsi, Cosmohelp, Seminario di Forlì e Banco Alimentare, per le loro attività e per la collaborazione col Comitato: contributi per un totale € 15.000.
Borse di studio: allo stato attuale il Consiglio ha assunto impegni poliennali per borse di studio prevalentemente sanitarie per complessivi € 85.788, in Etiopia, Tanzania, Mozambico, Camerun, India e Kenya.
—————————————————————————————————
CENTO ANNI
La socia Monti Guerrina, la mitica Guerrina degli indumenti che molti soci ricordano per la sua presenza fedele e motivata, raggiunge quest’anno, in settembre, la bella età di 100 anni. Il Consiglio Direttivo e tutti noi le facciamo fin d’ora i più calorosi auguri oltre naturalmente ai ringraziamenti per la sua opera di tanti anni al Comitato, a favore dei poveri.Come non ricordare la sua storica bicicletta carica di camicie e magliette lavate e stirate pronte per i pacchi che Pina spediva verso il mondo intero! Anche a questo binomio dobbiamo le nostre radici più profonde.
Sono venuti a trovarci al Comitato
Suor Monica Da Dalt: che in Etiopia (Wassera) ha creato uno dei migliori centri sanitari del paese e sta completando una nuova scuola maternaper 500 bambini.
I ragazzi di “Laboratorio Mondo” che hanno portato i risultati del Kinder Garten
Il Dr. Stefano Cenerini, da noi già più volte incontrato, che nella zona di Bacho (Etiopia) sta riorganizzando tre centri sanitari.
Ma LwinMyint, dalla Birmania (v. articolo sul Campo Shalom)
————————————————————————————————-
Nuovi Soci
Accogliamo in amicizia i nuovi soci:
Cirillo Giuseppe – al reparto medicinali
Gian Luca Cimatti – al reparto mobili
Contessi Ileana – al reparto abbigliamento
Giovannini Donatello – alla segreteria
————————————————————————————————————-
Miloudi, che per diverso tempo è stato un validissimo collaboratore nel reparto mobili, guadagnandosi la simpatia di tutti noi, è stato costretto, nonostante i nostri sforzi (specialmente di Michele), a causa della sua posizione giuridico-amministrativa, a rientrare in Marocco. Seguiremo la sua vicenda personale con l’intento,se possibile, di fornirgli il nostro aiuto.
Notizie Varie
-La Caritas diocesana che gestisce l’ “ Emporio della Solidarietà” ha vivamente ringraziato il Comitato per la partecipazione di numerosi nostri soci (e degli automezzi) alla raccolta alimentare di fine giugno che ha ottenuto ottimi risultati, raccogliendo ben 12.780 Kg. di prodotti alimentari che sono andati a integrare le disponibilità a favore dei poveri della nostra zona.
-Il Comitato ha partecipato con un suo stand alla “Festa del Volontariato” che si è tenuta l’11 giugno presso il parco urbano.
-E’ uscito il secondo libro delle “Lettere di Annalena – dal 1985 al 1995” gli anni della guerra in Somalia – edizioni Dehoniane. E’ disponibile presso la Libreria del Duomo.
-Da un po’ di tempo sono tra noi e collaborano al reparto mobili, alcuni giovani inviati dalla Cooperativa “Paolo Babini”, per un progetto di start-up con altre associazioni di Forlì’, fra cui anche la Caritas. Fino al 31 luglio.
-Dino è andato recentemente in Albania con un carico di aiuti e per verificare l’andamento dei lavori di ristrutturazione della casa Aquilone
-Come ormai tradizione, la prima domenica di settembre, il 4, ci ritroviamo a S. Agostino per la festa locale, che costituisce anche un bel momento di incontro per i soci del Comitato. Seguiranno dettagli.
Sorridiamo un po’
Mio figlio è intelligentissimo, pensa ha finito un puzzle in una settimana, mentre sulla scatola c’era scritto: “da 3 a 5 anni”.
A cena una vecchia zia dice: “Su piccola, mangia gli spinaci e diventerai bellissima” – e la piccola: “Ai tuoi tempi non c’erano gli spinaci zia?”
“Come erano le domande del compito in classe di stamattina?” – “Oh, le domande erano facili, erano le risposte che erano difficili”.